Voluto dalla direttrice artistica dello spazio, Chiara Bertola, e curato da Andrea Lissoni, Terre vulnerabili raccoglie quattro mostre che coprono un periodo di otto mesi, articolate in quattro fasi, come quelle lunari. La prima tappa inaugura ad ottobre, la seconda a gennaio, la successiva a marzo, l’ultima ad aprile. Tutte vedono la collaborazione di un nucleo di artisti che condividono il proprio lavoro, modificandolo o trasformandolo per accordarlo a quello degli altri, per realizzare opere significative, site specific o ripensate per lo spazio di Hangar Bicocca. Tutti gli artisti del primo quarto restano anche nel secondo quarto, portandovi un nuovo lavoro o modificando in parte l’opera già esposta. Ad ogni nuova mostra dle progetto si aggiungono nuovi artisti, fino all’ultimo quarto, seguendo l’idea di un terreno fertile che germoglia nel tempo.
Gli artisti che aderiscono al progetto Terre vulnerabili sono Massimo Bartolini, Ludovica Carbotta, Bruna Esposito, Carlos Garaicoa, Invernomuto, Kimsooja, Marcellvs L., Margherita Morgantin, Roman Ondák, Adele Prosdocimi, Remo Salvadori, Alberto Tadiello, Pascale Marthine Tayou, Nico Vascellari, Nari Ward, Franz West. Partecipano alla prima esposizione del ciclo Terre Vulnerabili: Ackroyd & Harvey, Mario Airò, Stefano Arienti, Stefano Boccalini, Alice Cattaneo, Elisabetta Di Maggio, Rä di Martino, Yona Friedman, Alberto Garutti Gelitin, Mona Hatoum, Christiane Löhr, Nicolò Lombardi, Ermanno Olmi, Hans Op De Beeck.