Milano città d’arte, Donato Bramante: opere, curiosità e luoghi da (ri)scoprire
Cosa vedere a Milano: volete scoprire le bellezze della città? In questo articolo vi diamo alcuni suggerimenti per conoscere e visitare parte della produzione artistica ed architettonica attribuita al Bramante.
Le informazioni sulle opere elencate in questo articolo derivano da una raccolta di informazioni provenienti da vari testi di storia dell’arte, fra cui quelli del Vasari, Geymüller e Malaguzzi-Valeri.
Chi è Donato Bramante
Donato Bramante fu architetto e pittore italiano fra i maggiori del periodo Rinascimentale famoso, fra l’altro, perché gli fu affidata da Papa Giulio II la progettazione della Basilica San Pietro a Roma.
Nacque ad Urbino dove, con molta probabilità, si formò venendo a contatto con grandi artisti dell’epoca come Piero della Francesca, Melozzo da Forlì, il Perugino ed il Pinturicchio.
Su Bramante le fonti storiche sono piuttosto scarse e controverse come controverse sono le opinioni sulla attribuzione della paternità dell’artista di molte opere.
Più concordi, invece, le opinioni secondo le quali l’opera ed il genio di Bramante influenzarono buona parte della produzione artistica ed architettonica in Italia e a Milano.
Fu, insieme a Leonardo da Vinci, suo contemporaneo, un grande innovatore, stimato architetto e punto di riferimento in un periodo di grande ascesa e fermento culturale ed artistico.
Bramante giunse a Milano nel 1476 (secondo il Geymüller) o il 1480 (secondo il Malaguzzi-Valeri) per trovare fortuna e dove, presto, venne accolto nella corte di Ludovico il Moro per cui svolve persi lavori.
Bramante e la pittura: i tesori della Pinacoteca di Brera a Milano
L’artista si dedicò, inizialmente, quasi completamente alla pittura.
Tra le opere che la critica attribuisce quasi con certezza al Bramante, ricordiamo alcune sue opere pittoriche maggiori, insieme ad alcuni affreschi, oggi conservati e visitabili presso la Pinacoteca di Brera: Cristo alla colonna, già nell’abbazia di Chiaravalle, ed oggi conservato nella Sala XXIV in Pinacoteca, i frammenti degli affreschi rappresentanti Eraclito e Democrito e Uomini dall’alabarda e dallo spadone presenti in Sala I, già presso il Palazzo Panigarola in Milano (Piazza Mercanti).
Bramante l’architetto: Santa Maria Presso San Satiro
Fu nella produzione architettonica che il Bramante si distinse e per cui fu un grande innovatore e modello per suoi contemporanei.
Una delle maggiori opere architettoniche attribuite a Bramante, seppure l’assegnazione sia piuttosto discussa, è Santa Maria presso San Satiro, splendido esempio di connubio fra un antico luogo di culto altomedievale e una chiesa neorinascimentale.
La mirabile chiesa si erge all’inizio di via Torino, all’ingresso di un vicolo cieco e stretta fra due palazzi.
Il complesso ingloba l’antico sacello dedicato a San Satiro, fratello di Sant’Ambrogio e risalente all’879, e la chiesa che fu costruita fra il 1476 e il 1482 su commissione del duca Galeazzo Maria Sforza prima e di Ludovico il Moro poi.
Se incerta è l’attribuzione del rifacimento della chiesa a Bramante, fonti perse gli attribuiscono con più certezza la realizzazione della Sagrestia, oggi Battistero, e dello splendido coro posto dietro l’abside per cui la chiesa è famosissima.
Siamo di fronte ad uno studio prospettico straordinario grazie al quale Bramante risolse il problema dello spazio riuscendo a ricreare, grazie ad uno splendido trompe l’oeuil, un coro in una profondità di 97 cm anziché 9 metri e 70 come nel disegno originale.
L’illusione è perfetta: finché non ci si avvicina molto all’altare è improbabile rendersi conto dell’inganno.
Una piccola curiosità sulla chiesa: è in essa inglobata una torre campanaria in stile romanico costruita nel IX secolo perfettamente conservata, che è uno dei campanili più antichi di Milano.
Orari di visita: da lunedì a venerdì dalle 7.30 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.30, sabato dalle 15.30 alle 19.00 e domenica dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00.
La chiesa, in via Torino 17 a Milano, è uno dei Luoghi Aperti del Touring club Milano.
Visite guidate alla chiesa di Santa Maria presso San Satiro
Le visite guidate di Milanoguida a questa chiesa, quasi nascosta tra via Torino e via Speronari, consentono di scoprire degli edifici religiosi più affascinanti di Milano.
Il tour guidato, con ritrovo 15 minuti prima davanti all’ingresso della chiesa, ha una durata di un’ora e mezza circa ed è condotto da una guida laureata in storia dell’arte.
Scopri le prossime date programmate e contatta l’assistenza clienti per altre informazioni: telefono 02 3598 1535, e-mail info@milanoguida.com
Bramante l’architetto: Santa Maria delle Grazie
Santa Maria delle Grazie ci riporta, senza dubbio, all’associazione con Leonardo da Vinci e alla sua splendida Ultima cena, ma scopriamo anche che, con probabilità, entrambi i geni rinascimentali furono chiamati da Ludovico il Moro per portare a termine l’ambizioso progetto di ampliamento e ristrutturazione del convento domenicano delle Grazie, la cui Basilica avrebbe dovuto diventare il mausoleo della famiglia Sforza.
Al Da Vinci fu, appunto, affidata la realizzazione de L’Ultima Cena presso l’ala nord del refettorio, mentre al Bramante fu commissionata la realizzazione della tribuna e delle absidi all’interno della chiesa mentre, all’esterno, del tiburio poligonale a sedici lati.
Prenota la tua visita a Santa Maria delle Grazie e acquista i biglietti su Tiqets (non è inclusa la visita all’Ultima Cena di Leonardo).
Il biglietto ha un costo di 6 euro e include audioguida digitale di Santa Maria delle Grazie disponibile in tedesco, inglese, francese, italiano e spagnolo.
Il nome di Bramante è stato fatto, ma con minore convinzione, anche per l’elegante chiostro piccolo, conosciuto come chiostro delle rane, e per la Sagrestia, dove nelle decorazioni della volta si possono trovare riferimenti anche a Leonardo.
La Sagrestia è sede del progetto espositivo del Codice Atlantico, presente anche presso la Sala Federiciana della Biblioteca Ambrosiana.
Milano segreta e insolita: alcune curiosità
La tradizione vuole che proprio lungo la parete sinistra della Sacrestia, dove oggi si può ammirare un raro esemplare di orologio notturno seicentesco, vi fosse un passaggio segreto che collegava il Convento delle Grazie al Castello Sforzesco, andato distrutto durante la seconda guerra mondiale.
Sul retro della chiesa con accesso da Via Caradosso o dalla tribuna bramantesca, si trova il chiostro piccolo detto anche chiostro delle rane.
Il chiostro è così chiamato per via delle quattro ranocchie in bronzo che ornano il bordo della fontana circolare collocata al centro. Ogni rana spruzza dalla bocca un piccolo getto d’acqua che finisce al centro della vasca.
Il chiostro è perfettamente quadrato, formato da cinque arcate in cotto per ogni lato, rette da colonne marmoree e capitelli a motivi rinascimentali.
In questo luogo di pace e armonia trovano posto anche quattro grandi magnolie, posizionate ai quattro angoli del chiostro, vicino alla fontana.
Orari di visita della Chiesa: lunedì – sabato dalle 07:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 19:00, domenica dalle 07.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 21.00.
Orari di visita Sacrestia e disegni Codice Atlantico: da martedì a domenica dalle 8.30 alle 19 (costo visita 5 euro).
Indirizzo: Chiesa in Piazza Santa Maria delle Grazie, Sacrestia in via Carodosso 1 a Milano.
Bramante l’architetto: Sant’Ambrogio
Ritroviamo Bramante in un’altra chiesa caposaldo della tradizione artistica milanese: Sant’Ambrogio.
La Canonica ed i Chiostri sono le opere, in Lombardia, di più sicura e documentata attribuzione a Donato Bramante.
Diversi furono i committenti o promotori fra cui Ludovico il Moro per la Canonica destinata al clero secolare e suo fratello, il cardinale Ascanio Sforza, per il monastero destinato ai Cistercensi.
Le due opere sono poste in posizione opposta rispetto alla Basilica: la Canonica a nord, i Chiostri a sud.
La Canonica fu progettata intorno ad un portico quadrato con quattro archi trionfali, ma Bramante riuscì a costruirne solo uno dei quattro lati previsti e ad impostare le colonne per il secondo, ma l’opera non fu terminata lasciandola per sempre incompiuta.
I due Chiostri, caratterizzati, rispettivamente, dall’ordine dorico e dall’ordine ionico, presentano arcate insolitamente alte (7,5 metri), caratteristiche piuttosto inusuali per quei tempi e che divennero, da subito, una soluzione di successo e molto imitata.
Nel corpo di spina tra i due chiostri, nel corso del XVI secolo, fu realizzato un grande refettorio. Il complesso oggi è sede dell’Università Cattolica.
Orari visita Basilica: da lunedì al sabato dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 14:30 alle 18:00, domenica dalle 15:00 alle 17:00.
Indirizzo: la Basilica è in Piazza Sant’Ambrogio 15. Chiostri in Largo Gemelli 1.
Bramante l’architetto: Santa Maria Presso San Celso
Molto labile, invece, l’ipotesi secondo la quale Bramante prese parte ad un concorso per l’edificazione del Santuario di Santa Maria presso San Celso, l’antica basilica benedettina in cui era custodita un’immagine della Madonna di S. Ambrogio, oggetto di grande venerazione all’inizio del XV secolo, fatto che ispirò, appunto, la progettazione di un Santuario.
Si racconta che tre furono gli ingegneri a cui fu chiesto di presentare un progetto per il Santuario e che uno di questi fu proprio il Bramante.
L’atrio, o triportico, che costituiscono il primo esempio milanese di pieno classicismo, furono a lungo attribuiti a Donato Bramante.
La documentazione sul Santuario è, però, piuttosto scarsa.
Orari visita Basilica: dal lunedì alla domenica dalle ore 07:00 alle 14:30 e dalle 16:00 alle 18:30.
Indirizzo: Corso Italia 37, Milano.
Bramante l’architetto: il Castello Sforzesco
Leonardo da Vinci e Bramante parteciparono, probabilmente, alle opere di trasformazioni che interessarono la fabbrica del Castello Sforzesco durante il dominio di Ludovico il Moro.
E’ molto scarsa la documentazione del loro operato nella fabbrica, come pure gli indizi di un’attività bramantesca.
Forse progettata da Bramante è la Ponticella, un’ariosa costruzione sopra il fossato, contenente un portico e tre salette, una delle quali recava una decorazione di Leonardo oggi perduta.
Bramante l’architetto: i chiostri di Santa Maria alla Fontana
Di incerta attribuzione al Bramante sono gli splendidi chiostri del complesso di Santa Maria alla Fontana, una parrocchia storica di scuola Bramantesca con affreschi di scuola Leonardesca ed antistanti, oggi al Teatro Fontana.
E’ soprattutto nello stile e nella struttura dei chiostri e degli archetti che si può riconoscere un’associazione con l’architetto urbinate, ma non vi è alcuna documentazione che lo confermi.
Curiosità: si racconta che il Santuario, antico sacello compreso nel complesso della chiesa di Santa Maria alla Fontana, sia stato edificato per volere di Carlo II d’Amboise, governatore di Milano sotto il dominio francese, che fu miracolato dopo aver bevuto dalla fonte ritenuta miracolosa che sgorgava da una pietra medioevale proprio situata dove sorge il Santuario.
Oggi sono ancora presenti gli undici zampilli da cui fuoriesce l’acqua che, per credenza popolare pare sia ancora miracolosa!
Il Santuario, quasi certamente costruito su progetto di Giovanni Antonio Amadeo, svolse anche un’importante funzione sanitaria accanto al Lazzaretto e al nosocomio del Ca’ Grande.
E’ probabile che i lati del Santuario fossero stati lasciati aperti perché i malati potessero assistere alle funzioni religiose non direttamente nel Santuario.
Orari di apertura del Santuario: dalle ore 8.00 alle 17.30. Contatti per altre informazioni: telefono 02.6887059, e-mail mariaallafont@tiscali.it
Visite guidate a Santa Maria alla Fontana
Nel fine settimana è possibile partecipare anche alle visite guidate a Santa Maria alla Fontana a cura di Milanoguida (scopri le prossime date programmate): la visita consente ai partecipanti di scoprire questa bella ma poco nota chiesa milanese.
Gli incontri hanno una durata di un’ora e mezza circa, con ritrovo 15 minuti prima davanti alla chiesa in Piazza Santa Maria alla Fontana.
La quota di partecipazione varia con l’età dei partecipanti, secondo quanto riportato di seguito:
- tariffa intera: 12€
- biglietto ridotto per bambini dai 6 ai 13 anni: 8€
- biglietto gratuito per bambini 0-5 anni (contatta Milanoguida via e-mail info@milanoguida.com)
Affreschi di Casa Fontana Silvestri
Alcuni associano a Bramante gli affreschi che, un tempo, ricoprivano interamente la facciata di uno dei pochissimi palazzi rinascimentali sopravvissuti a Milano, Casa Fontana Silvestri, in corso Venezia 10.
In realtà la critica pare associarli al Bramantino più che a Bramante.
E’ possibile, seppure l’ipotesi sia scarsamente documentata, che Bramante possa averne progettato le decorazioni in cotto. Indirizzo: Casa Fontana Silvestri è in Corso Venezia 10.
Milano segreta: Cascina Pozzobonelli
La Cascina Pozzobonelli è tra i luoghi nascosti e, purtroppo, dimenticati di Milano.
La Cascina è situata proprio in centro città, in via Andrea Doria, e fu costruita per volere di Gian Giacomo Pozzobonelli che ne fece la residenza suburbana sua e della sua famiglia.
Oggi della Cascina, in parte demolita nel 1898, è visibile solo l’ex cappella in stile rinascimentale che ricorda molto i modi bramanteschi, in particolare il tiburio di Santa Maria delle Grazie.
La cappella, purtroppo, è in vero e proprio stato d’abbandono e gli affreschi all’interno dell’oratorio e sulla mura sono quasi del tutto deteriorati.
Si racconta che Luca Beltrami scoprì casualmente gli affreschi ed i graffiti sul muro: essi ritraevano un castello e pare che questi disegni siano stati tra le fonti che utilizzò per riprodurre la Torre del Filarete.
Bramante ed il Duomo di Milano
Concludiamo questa carrellata sul Bramante con una breve curiosità sulla vita e le opere dell’artista che riguarda il monumento simbolo di Milano: il Duomo.
Siamo nel 1487 e Ludovico il Moro chiamò a raccolta alcuni ingegneri e architetti del tempo, indicendo un concorso per risolvere l’annoso problema del tiburio (una particolare struttura architettonica di copertura esterna di certe cupole, molto tipica del Rinascimento).
All’appello risposero, fra gli altri, Leonardo da Vinci e Bramante: quest’ultimo presentò un progetto ligneo, purtroppo perduto, per presentare la sua soluzione e su cui scrisse un trattato, la Opinio super Domicilium seu Templum Magnum, unico suo testo teorico a noi pervenuto in parte e trascritto.
Il trattato è stato pubblicato nell’Archivio Storico Lombardo 1878 negli Annali della fabbrica del Duomo.
Il concorso sarà vinto, poi, da Giovanni Antonio Amadeo in rappresentanza di una scuola artistica molto più vicina alla tradizione lombarda. Buona visita!
Giulia Minenna