Cosa vedere a Milano: la Vigna di Leonardo in Corso Magenta rivive per Expo2015
…et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni” (Leonardo Da Vinci)
Leonardo da Vinci non solo nacque in un luogo in cui la produzione di vino, ancora oggi, è fra le più rinomate d’Italia – Vinci, suo luogo di nascita, si trova sulle pendici del Montalbano, massiccio collinare ricco di vigneti – ma tale era la sua passione per il vino che curò a Milano una vigna donatagli da Ludovico il Moro nel lontano 1499.
Questa storia, di per sé straordinaria, lo è ancora di più se pensiamo al fatto che questa vigna esiste ancora e che, nonostante le mille vicissitudini, oggi è pronta a ridare i frutti che il genio toscano coltivò per anni.
E’ di questi giorni, infatti, la notizia che la vigna, per fine febbraio, dopo un recupero fra l’archeologia e la viticoltura, tornerà a vivere.
Il progetto, curato dall’esperto di vini Luca Maroni in collaborazione con l’università Statale di Milano e Confagricoltura, ha riportato in vita alcune piante della storica vigna che vennero salvate dall’architetto Piero Portaluppi.
Proprio a Portaluppi fu affidato, nel 1919, l’incarico di restaurare Casa degli Atellani in cui oggi è inglobato l’appezzamento di terreno sede della vigna di Leonardo.
Proprio a due passi dal luogo in cui è conservato il più grande lavoro di Leonardo, L’ultima Cena.
Dai frammenti di radice di Vitis vinifera conservati dal Portaluppi, ed attraverso test del dna, si è potuto accertare si tratta di Malvasia.
Ma facciamo un balzo nel passato per conoscere la straordinaria e curiosa storia di una vigna che rende Milano davvero speciale: sapevi che Milano è forse l’unica, o una delle poche metropoli del mondo, che accoglie una vigna in pieno centro?
Era il 26 aprile del 1499 quando Ludovico il Moro donò a Leonardo questo appezzamento di terra per ripagarlo dell’enorme contributo artistico prodotto per Milano.
Il vigneto di Leonardo, da quanto si evince dal libro di Luca Beltrami che tratta, appunto, della vigna di Leonardo, misurava 15 pertiche e 3/4, era di forma rettangolare, larga circa 52 metri e lunga 160 per un totale di poco meno di un ettaro (8320 mq).
A quanto si dice, pare che Leonardo tenesse molto a questo terreno tanto da visitarlo di continuo e coltivarlo, per produrne vino (ed immaginiamo anche che vari furono gli esperimenti che condusse affinché il vino avesse un sapore invidiabile!).
Ne difese la proprietà dopo la confisca avvenuta nel 1502 quando fu costretto a lasciare Milano per rifugiarsi a Mantova in seguito all’invasione francese del Ducato di Milano e che costrinse anche Ludovico il Moro a fuggire e a rifugiarsi ad Innsbruck.
Lasciando Milano, Leonardo affittò la vigna a Pietro di Giovanni da Oppreno, padre del suo allievo Gian Giacomo Caprotti ma ben presto fu confiscata dai francesi che misero in dubbio molte delle donazioni effettuate da Ludovico il Moro.
Assegnatario della vigna confiscata fu Leonino Biglia, un funzionario sforzesco.
Nel 1506, Leonardo fece ritorno a Milano su richiesta di Carlo II d’Amboise, all’epoca Governatore dello Stato di Milano, e chiese che gli fosse restituita la sua vigna che riebbe quasi subito con regolare delibera.
Poche settimane prima della sua morte, Leonardo redasse un testamento (23 aprile 1519) nel quale lasciava la proprietà del vigneto a due suoi più intimi e fedeli servitori: Giovanbattista Villani e il Salaì.
Leonardo morì il 2 maggio 1519.
Da allora sono molte le vicissitudini che la vigna ha attraversato, come tanti furono i proprietari che se ne occuparono. Dagli eredi del Salai alla famiglia Taverna proprietaria, dal 1788, della Casa degli Atellani fino al 1919 quando Ettore Conti acquistò la villa e ne affidò il restauro al Portaluppi.
Fu all’epoca che il Beltrami, massimo storico del periodo milanese di Leonardo, nonché l’architetto che si occupò del restauro del Castello Sforzesco e la realizzazione di Palazzo Marino, si recò presso la villa e si accertò dell’esistenza della vigna e la fotografò.
Questa straordinaria testimonianza è stata raccolta in un famoso testo dedicato alla Vigna ed accessibile online grazie alla Biblioteca digitale del Museo Galileo di Firenze.
Purtroppo la vigna venne barbaramente estirpata nel 1920 a seguito di una lottizzazione dei terreni che interessò la zona e definitivamente distrutta nel 1943 a seguito di un bombardamento. Quel che è avvenuto dopo è storia di oggi!
In attesa di poter visitare la vigna di Leonardo da Vinci, segnaliamo al lettore la possibilità di scoprirne il genio grazie alla mostra interattiva e multidisciplinare Leonardo3 – Il Mondo di Leonardo, aperta al pubblico all’ingresso della Galleria Vittorio Emanuele II (lato Piazza della Scala), nei prestigiosi spazi delle Sale del Re.
La mostra presenta oltre 200 macchine interattive in 3D, e ricostruzioni fisiche delle macchine di Leonardo, molti inediti, realizzati nel rigoroso rispetto del progetto originale, che si ritrova nelle migliaia di pagine, appunti e disegni contenuti nei più importanti manoscritti arrivati fino ai nostri giorni: il Manoscritto B, il Codice del Volo e il Codice Atlantico.
I biglietti per la visita alla mostra sono disponibili su Ticketone.
Vigna di Leonardo da Vinci a Milano: orari e costo biglietti
La vigna di Leonardo da Vinci in corso Magenta 65 è visitabile con un percorso a sette tappe di circa 30 minuti e comprende anche casa degli Atellani. Ingressi da lunedì a domenica dalle 10 alle 18.
Costi: 10 € adulti, € 8,00 ridotti: (over 65, bambini e ragazzi da 6 a 18 anni, studenti con tessera, gruppi a partire da 20 visitatori).
Gratis l’ingresso per i bambini fino a 5 anni, per i portatori di handicap e relativi accompagnatori. Disponibile una audioguida multilingue, fra cui il dialetto milanese.
Le visite guidate (prenota su Musement), anche in dialetto, solo venerdì sabato e domenica, costano 18 € e hanno la durata di 40 minuti. Per info sulle visite consultare il sito www.vignadileoardo.com
Giulia Minenna
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