Tutto il Mondo A Milano. In attesa di Expo 2015, scopriamo i luoghi in cui ritrovare colori e tradizioni straniere
All’Esposizione Universale di Milano troveremo il Mondo con tutti i suoi sapori da gustare, assaporare, sentire ed ammirare. Ma ci avete mai pensato che a Milano, anche prima di expo, il Mondo c’era già? Un Mondo racchiuso in una Città che non finisce mai di stupirci.
Bene, mappa alla mano, scopriamo questi luoghi nascosti di Milano in cui ritrovare colori e tradizioni straniere…senza muoverci dalla città di Expo! Come il cibo, tema centrale di Expo, è espressione della cultura e dell’identità di un popolo così anche le religioni ci raccontano la storia e le tradizioni di un popolo.
Cominciamo il nostro viaggio riscoprendo le tradizioni antiche e suggestive dei riti religiosi greco-ortodossi che, ogni domenica, vengono ripetuti nella bellissima Chiesa di San Maurizio al Monastero in Corso Magenta.
Purtroppo alla celebrazione possono assistere solo i membri della comunità ma vale la pena ammirare la chiesa, un affascinante e splendido esempio di rinascimento lombardo, sorta sulle ceneri di un antico monastero benedettino, ricca di affreschi dei Luini e opere di Arcimboldo e Boltraffio oltre al raro organo cinquecentesco a trasmissione meccanica di G. Antegnati.
La chiesa è uno dei Luoghi aperti per voi curati dal TCI, visitabile da martedì a sabato dalle 9.30 alle 17.30.
Ricco di storia e tradizione è il culto ebraico a cui a Milano è dedicata la Sinagoga in via della Guastalla 19 affacciata sui Giardini della Guastalla, primo parco pubblico di Milano ed uno dei più antichi.
La Sinagoga è il centro di aggregazione della numerosa comunità ebraica in cui, con fervore e devozione, vengono tramandati riti e tradizioni antichissimi. La Sinagoga è aperta al pubblico e visitabile.
Fu edificata nel 1892 da Luca Beltrami. Della costruzione originale, andata distrutta durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, restano la facciata ed il pavimento di marmo.
In via Solferino 17, nello storico quartiere di Brera, a due passi dall’altrettanto storico edificio liberty del Corriere della Sera, possiamo scoprire una chiesetta quasi nascosta, la All Saints Anglican Church.
Superato il cancello, vi si accede da una porta laterale perché, come in tutte le chiese anglicane, il portone centrale si apre solo per la visita della Regina d’Inghilterra! Ogni domenica alle 10, dal 1909, vengono celebrate cerimonie con rito anglicano.
Chissà che, dopo la funzione religiosa, signore inglesi con l’immancabile cappellino vi invitino a sorseggiare un english tea accompagnato dalle tipiche english cakes!
Non troppo lontano da via Solferino, troviamo Parco Sempione, uno dei parchi più amati dai milanesi nonché uno dei luoghi in cui si svolse l’Esposizione Internazionale di Milano del 1906.
La struttura è simile ai parchi inglesi e non è insolito rivivere le calde atmosfere africane ascoltando il suono dei bonghie percossi da gruppi di giovani (ed improvvisati) musicisti pieni di nostalgia!
Queste piccole orchestre spesso si ritrovano presso l’Accumulazione musicale, uno strano anfiteatro nelle cui sedute sono inglobate delle sedie di ferro. L’opera è dell’artista francese Arman e fu collocata nel parco durante la quindicesima edizione della Triennale di Milano.
Per ammirare, in un sol colpo, le culture del mondo, dobbiamo attendere ancora qualche altro giorno per poter finalmente visitare il Mudec, il Museo delle Culture, dove saranno esposte opere e oggetti diversi provenienti da tutto il Mondo.
Il Museo, con sede in via Tortona 56, ospiterà anche mostre temporanee, la prima sarà Mondi a Milano, accessibile fino al 19 luglio.
Probabilmente molti stranieri si sentiranno a casa guardando un particolare edificio in via Poerio 35 che gli sembrerà di aver già visto a Brooklyn, Buenos Aires, Gerusalemme…nessuna allucinazione, della casa di via Poerio 35, nel mondo, esistono 15 copie, note come Casa 770.
La storia di Casa 770, risale al 1940 quando i Lubavitcher, grande famiglia ultra ortodossa, acquistò un piccolo fabbricato al 770 di Eastern Parkway, Brooklyn, per il rabbino Yoseph Schneerson da poco emigrato negli USA per sfuggire alle persecuzioni naziste. Dopo la sua scomparsa la casa fu ereditata da suo genero, il rabbino Menachem Mendel Schneerson, fondatore del movimento e dei centri Chabad.
La grande devozione ed il carisma del rabbino fecero della Casa 770 di Brooklyn un luogo di culto tanto da essere replicata in tutto il mondo.
Concludiamo questo piccolo viaggio nel Mondo…ai Caraibi. Forse non si riuscirà a trovare il mare cristallino ma si potrà provare ad immaginarlo nascosto dietro le colorate case e le palme di via Lincoln che tanto ricordano le abitazioni caraibiche.
Queste villette, destinate ad operai ed artigiani, furono costruite intorno al 1889 e facevano parte del progetto Quartiere giardino, la prima cooperativa fondata per costruire case belle e ben fatte a prezzi accessibili. Il progetto non venne mai concluso e le uniche case costruite furono quelle di via Lincoln.
Ma tanto basta per sognare un po’!
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Giulia Minenna