Palazzo Mezzanotte

Palazzo Mezzanotte: Borsa Valori di Milano

Il Palazzo Mezzanotte, o Palazzo della Borsa è l’edificio che ospita la Borsa Valori di Milano, in piazza degli Affari. Fu costruito fra il 1927 e il 1932 su committenza della Camera di Commercio milanese e su progetto dell’architetto Paolo Mezzanotte allo scopo di unificare tutte le attività borsistiche milanesi – la Borsa valori e le principali Borse merci (grani, bozzoli e sete) – in un solo luogo.
L’altissimo salone principale, sul quale si affacciano i piani superiori, è circondato su tre lati da una balconata per il pubblico al primo piano e illuminato da un velario che chiude la sommità del palazzo.

Punti di forza del Congress Centre and Services di Palazzo Mezzanotte, oltre al valore storico ed architettonico del Palazzo, alla sua immediata riconoscibilità, al suo posizionamento nel centro della città ed al livello dei servizi, sono una struttura ed una progettazione degli spazi che rendono unici eventi tra loro molto diversi quali convegni, congressi, road-shows, conferenze stampa, corsi di formazione, cene di gala, sfilate ed esposizioni.

Dal 2010 al centro della piazza degli Affari è posizionata l’installazione L.O.V.E. dell’artista Maurizio Cattelan: una monumentale mano bianca con il dito medio rivolto al cielo.

Palazzo Mezzanotte: aneddoti e curiosità

All’epoca dell’inaugurazione Palazzo Mezzanotte era una struttura all’avanguardia, grazie ad ascensori a chiamata simultanea, ad un sistema di condizionamento dell’aria funzionante con acqua e vapore e ad un quadro luminoso elettrico che permetteva la visione della quotazione in tempo reale dei 78 titoli ammessi alla Borsa di Milano.

Durante i lavori di costruzione di Palazzo Mezzanotte vennero alla luce le rovine del teatro romano, eretto tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C. Queste sono ancora visibili nei sotterranei di Palazzo Mezzanotte e della adiacente Camera di Commercio. Una mappa dei ritrovamenti archeologici è disegnata sul muro esterno del palazzo verso via San Vittore al Teatro.

Al piano inferiore, decorato con maioliche artistiche disegnate da Giò Ponti, si trovavano anche un albergo diurno e la Taverna Ferrario, un vivace ristorante con musica dal vivo cui si poteva accedere per un’entrata laterale e discreta, in modo che la sacralità del luogo fosse salvaguardata. Il motivo proposto sulle ceramiche era di natura allegorica: sei figure femminili, simboli dell’antico mercato dei Grani e dei Cereali e alberi stilizzati ornati con fiori, pesci e volatili che alludevano all’abbondanza e alla ricchezza. Temi giocosi alternati a spade, frecce e fortezze conferivano vivacità ad un ambiente privo di luce naturale.

Fino al 1987, anno dell’introduzione della Borsa telematica, nella “sala delle grida” si svolgevano le contrattazioni in forma gridata. Qui era possibile osservare gli scatenati operatori di borsa al lavoro mentre gridavano, si sbracciavano e gesticolavano in modo bizzarro.

[Altre info: www.borsaitaliana.it]

Credits immagine di copertina: Saverio Cammarata (www.saveriophoto.it)

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