Teatro Fontana di Milano: presentazione della stagione 2018/2019
Tradizione e sperimentazione. Classico e contemporaneo. Titoli celebri e inedite drammaturgie. Due poli opposti che si attraggono come magneti, mescolandosi tra loro per generare visioni nuove e ricche di suggestioni. La stagione 2018-2019 del Teatro Fontana prosegue la strada intrapresa negli anni passati, dando voce ad artisti che lavorano quotidianamente con la contaminazione fra generi e scritture.
Gli spazi del teatro milanese vengono così abitati da un repertorio conosciuto e riconoscibile ma reinventato costantemente alla luce di un immaginario attuale, segno di una tradizione viva che si muove all’insegna di una classicità contemporanea dal forte impatto emozionale. Le storie che proponiamo quest’anno saranno legate da questo dialogo con “i padri” in cui si moltiplicano gli spazi dell’immaginario, in cui si insinua il rumore di fondo della contemporaneità dando vita ad un palinsesto dissonante, in cui le orme della tradizione si confondono con quelle della modernità anche più estrema.
La stagione 2018/19 – sotto la direzione artistica di Rossella Lepore – inaugura, dunque, il filone Fatherless/Eredità, in cui va in scena il corto circuito generazionale e il tema dell’eredità simbolica fatta di parole, gesti, atti e memoria che le giovani generazioni hanno o non hanno ricevuto da chi li ha preceduti. Qual è il rapporto fra i costruttori del presente e il bagaglio della memoria? In che modo affrontano il passato? Sono queste le domande che ritornano come un leit motiv nel corso della stagione.
NUOVE PRODUZIONI E RIPRESE
Un elemento fondante di questa linea progettuale è la valorizzazione e lo sviluppo di personalità artistiche emergenti come quella del giovane regista Filippo Renda e del suo ensemble Idiot Savant. Dopo la fortunata versione de Il Mercante di Venezia, Elsinor Centro di Produzione Teatrale ha sostenuto il nuovo allestimento shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate – debuttato lo scorso 5 giugno e in ripresa a maggio 2019 – che va a completare un dittico concettualmente ambizioso e fondato proprio su una profonda dicotomia fra padri e figli/obbedienza e ribellione.
La città e la foresta. L’ordine e il caos. Due coppie di innamorati. Un matrimonio alle porte e una legge odiosa che vuole imporre ai figli la volontà dei padri. Sogno di una notte di mezza estate è il racconto di una fuga, di un atto di disobbedienza. Fondamentale è per il Teatro Fontana l’incontro con giovani formazioni dove lo scambio e la commistione di esperienze sono terreno fertile per delineare visioni artistiche illuminate da un immaginario contemporaneo.
In questa direzione è concreto il rapporto con il giovane regista Marco Lorenzi e con la compagnia Il Mulino di Amleto che, con il sostegno del Festival delle Colline Torinesi e la coproduzione della Fondazione Teatro Piemonte Europa, presenteranno nel novembre 2018 Platonov – Un modo come un altro per dire che la felicità è altrove, debuttato in prima nazionale il 7 giugno 2018 all’interno del Festival delle Colline Torinesi. L’interesse che presenta questo dramma giovanile di Cechov è indubbio.
In esso infatti sono chiaramente individuabili in embrione tutti i temi fondamentali del grande drammaturgo russo: una sorta di matassa fermentante, forse convulsa, dalla quale però si dipana la limpida trama che ritroviamo nei capolavori del drammaturgo russo. In Platonov quello che resta è un gigantesco affresco composto da brandelli di scene, dialoghi e personaggi che cercano un senso a quello che senso non può avere. Che cercano una forma a quello che forma non può avere.
Che cercano un fine per quello che fine non ha. Un’opera non finita per esseri umani non finiti, incompleti, incerti, resi fragili dal loro “voler essere” che si scontra inevitabilmente con ciò che sono nella realtà. Ancora del Mulino di Amleto è il Ruy Blas di Victor Hugo in scena dal 25 al 28 ottobre: un altro assaggio di quello che potrebbe essere un approccio spericolato con i grandi della tradizione.
L’intento è quello di rimettere in discussione con la sola grazia del corpo dell’attore il linguaggio alto del melodramma ottocentesco, creando un cortocircuito con un testo teatrale così (apparentemente) lontano dalle forme del contemporaneo. Uno spettacolo per pochi spettatori, su palco, che ha il sapore di una coraggiosa riconquista di ciò che abbiamo ereditato dai nostri padri.
Continua inoltre la collaborazione con Michele Sinisi che, dal 12 al 24 marzo, presenta la nuova produzione Elsinor Sei personaggi in cerca d’autore, un testo cardine, evento spartiacque del teatro del secolo scorso. Portatore di molteplici istanze formali che il teatro contemporaneo ha inglobato – dallo svelamento del meccanismo della creazione al percorso con cui ci si avvicina al personaggio – il testo induce inevitabilmente a domandarsi dove risieda oggi l’incantesimo perturbante della vicenda e, ci permettiamo di dire, del Teatro.
Se il Teatro ha svelato e inglobato ogni suo risvolto e ogni crepa possibile di se stesso, dove scoprire questa magia? È possibile cercarla? Con queste domande Sinisi si avvicinerà al testo pirandelliano non in chiave conservativa ma andandone piuttosto a cogliere il dinamismo interno e tutte le relazioni possibili col presente. Nell’ottica di un teatro vivo che ricerca linfa per nuove visioni aprendosi alla lettura del contemporaneo presenteremo a partire da metà gennaio Supermarket – A modern tragedy, testo di nuova drammaturgia nato dalla creatività del regista e compositore Gipo Gurrado. Il supermarket da luogo fisico della grande distribuzione diventa simbolo dello straniamento e della solitudine ma, soprattutto, dell‘ipocrisia sociale, in un divertito affresco giocato fra intelligenza e comicità.
Una fenomenale lente d’ingrandimento di quello shakespeariano scontento, che fa subito tragedia. E questa galleria di personaggi esilaranti che sembrano incarnare l’ironia e la leggerezza tipiche della Commedia dell’Arte dà vita ad un musical inedito, capace di mixare coreografie accattivanti in una vivace alternanza di assoli, pas-à-deux e duetti contemporanei. Supermarket canta una storia che riesce ad accompagnarci nel territorio dell’ironia e della satira, della risata liberatoria ed esplosiva di fronte a un politically finalmente scorrect.
MUSICA&DANZA
Anche quest’anno il Teatro Fontana ospiterà Ah-Um Milano Jazz Festival ideato da Antonio Ribatti: 8 serate di concerti in cui si alterneranno sul palco musicisti italiani e stranieri, di fama nazionale e internazionale. Importante lo spazio dedicato alla danza contemporanea con 2 importanti Festival in diversi periodi della stagione. Comincia Franca Ferrari dal 26 novembre al 2 dicembre con il Festival Più Che Danza!, la kermesse dedicata alla danza contemporanea. Nato nel 2014 con un’attenzione specifica agli artisti del territorio della Lombardia, Più Che Danza! diventa quest’anno un festival nazionale attento ai giovani e all’innovazione.
Vedrà la presenza di giovani coreografi già affermati, ma sarà anche espressione di due importanti azioni per la danza contemporanea del nostro territorio: il progetto di ricambio generazionale Incubatore per futuri coreografi e la app Danceme che produce quest’anno 6 coreografi under35.
Dal 14 al 16 dicembre, invece, il Teatro Fontana diventa uno dei luoghi di Exister: giunto alla sua dodicesima edizione, il Festival Exister a cura di Annamaria Onetti e realizzato nell’ambito del progetto DANCEHAUSpiù, si trasforma sempre più in un contenitore dedicato alla giovane coreografia, alla ricerca e all’innovazione, diffuso su tutto l’anno. La volontà è quella di offrire al pubblico milanese la possibilità di frequentare spettacoli di danza di qualità e di ospitare importanti prime nazionali lungo un periodo di tempo più esteso rispetto alla consuetudine degli short format festivalieri.
DOVE | QUANDO
Via Gian Antonio Boltraffio, 21, Milano – Dal 13 settembre 2018 al 26 maggio 2019
INFO
www.teatrofontana.it