Avete mai visitato dei luoghi veramente spaventosi, infestati da fantasmi o davvero sinistri?
Ne abbiamo scelti cinque che potrete visitare, se avete coraggio, proprio durante la notte di Halloween, la notte più spaventosa dell’anno! Iniziamo da Milano.
Casa Tognella o Casa al Parco si trova in via Paleocapa 5, vicino Parco Sempione.
Questa abitazione fu progettata dall’architetto Ignazio Gardella, fu costruita dal 1946 al 1953: da molti considerato uno dei capolavori dell’architettura moderna milanese, particolarmente amata da Giò Ponti che gli dedicò un celebre articolo su Domus nel 1951, ed oggetto di una radicale (e per alcuni disastrosa) ristrutturazione qualche anno fa.
Questa casa non è stata mai tanto amata nemmeno dai suoi proprietari tanto che è stata praticamente sempre disabitata. Non si conosce bene il motivo ma c’è chi racconta che le porte si aprano e chiudano da sole. Dopo il restauro ed, in particolare, dal 2015, c’è chi giura di aver visto persone stendere la biancheria sul terrazzo. Nessuno sa dire chi siano.
Una delle chiese più inquietanti di Milano (e forse d’Italia) è San Bernardino alle Ossa, in via Brolo, non distante dal Duomo. Le pareti di questa chiesa sono coperte di ossa e teschi. Secondo alcuni si tratta di resti dei martiri cristiani uccisi dagli eretici prima del Mille, ma molto più probabile è la teoria secondo la quale le ossa provengano dell’esumazione di resti umani del vecchio ospedale in Brolo soppresso nel 1652 e che i frati Disciplini usarono per “adornare” le nicchie, il cornicione, i pilastri e le porte.
Si racconta che a sinistra dell’altare sia sepolto lo scheletro di una ragazza che il 2 novembre, giorno dei morti, esca dal tumulo trascinando con se gli altri scheletri per inscenare una macabra danza ed il cui rumore delle ossa si oda anche fuori della cappella. La notte dei defunti la cappella non è visitabile, ma potete accedervi dal lunedì al venerdì dalle 07:30 alle 12:00 e dalle 13:00 alle 18:00, il sabato e domenica dalle 07:30 alle 12:00.
Si dice che la Casa Rossa di Cortenova, vicino Lecco, sia una delle case più infestate d’Italia.
La Casa Rossa, alias Villa De Vecchi, fu fatta costruire nel 1854 da Felice De Vecchi, uno dei protagonisti del Rinascimento italiano, su progetto dell’architetto Alessandro Sidoli. La casa possedeva arredi spettacolari provenienti da diversi parti del mondo, un vasto giardino ed una bellissima fontana, oggi scomparsa. Non si riesce, purtroppo, ad immaginarne la bellezza di questa dimora poiché oggi è completamente abbandonata.
Si racconta che l’abbandono iniziò dopo che il proprietario, il Conte Felice De Vecchi, trovò la moglie orrendamente assassinata e la figlia, gravemente malata, scomparsa nel nulla. A seguito di tante sventure, pare che il conte si suicidò. Pare che durante le notti del solstizio d’estate o quello d’inverno si senta un lamento femminile – quello della figlia scomparsa – provenire dall’interno e che si possa udire, durante la notte, il suono di un pianoforte, ancora oggi presente nella sala della villa abbandonata.
Nel 2012 Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con l’amministrazione locale, tentò di sensibilizzare l’opinione pubblica al fine di proporre il recupero della villa. Purtroppo, però, oltre alla mancanza di fondi – si stima che per il restauro occorrano circa 6 milioni di euro – esistono delle limitazioni di natura geologica.
Decisamente terrificante e spettrale è l’ex manicomio di Mombello di Limbiate, in provincia di Monza e Brianza.
Oggi fotografi, writers (e purtroppo anche tossici) invadono le stanze di quello che fino al 1978 era uno dei più grandi manicomi d’Italia, in grado di ospitare fino a 4000 pazienti. Si racconta che fu ospite della struttura Benito Albino Dalser, il figlio mai riconosciuto di Benito Mussolini e di Ida Dalser che qui morì nel 1942. L’intera struttura contava circa 600 mq di giardino e l’ Ospedale psichiatrico Giuseppe Antonini. Dopo l’entrata in vigore della legge Basaglia, nel 1978, i reparti furono chiusi per legge: gli ultimi pazienti, però, hanno lasciato la struttura solo nel 1999.
Alcuni spazi dell’Ospedale sono stati destinati ad uffici della ASL, all’istituto agrario Luigi Castiglioni, alla sede della Cooperativa sociale «I sommozzatori della terra» ed al centro diurno per anziani del Comune, ma molti sono i padiglioni abbandonati in cui ci sono ancora gli arredi originali della struttura, cartelle cliniche e documenti vari.
Il luogo ha un che di sinistro davvero inquietante!
Poco fuori Lomello, vicino Pavia, sorge una bella villa in stile liberty, Villa Celli, a tutti nota come Villa degli amanti maledetti.
Siamo agli inizi del Novecento quando il proprietario della villa, rincasato prima da una battuta di caccia, sorprende la moglie col giovane stalliere, suo amante. Folle di rabbia e gelosia, uccise i due amanti e poi si suicidò.
Si racconta che i tre fantasmi non abbiano abbandonato la villa e che conducano alla follia chiunque vi dimori. Negli anni cinquanta, inoltre, i componenti della famiglia che abitava la villa morirono tutti in poco tempo in circostanze misteriose. Ancora oggi la Villa è meta di molti curiosi che, sfidando la sorte, si recano nel luogo dove vissero i due amanti.
Buona caccia ai fantasmi!