A quasi quindici giorni dall’ inaugurazione della XXI Triennale di Milano, vediamo cosa ci aspetta durante questi cinque intensi mesi fra arte, cultura e bellezza!
Un po’ di storia
Facciamo un passo indietro nella storia.
Anzitutto la Triennale, in realtà nata come Biennale, è un’esposizione internazionale dedicata alle arti decorative, esattamente come le esposizioni universali – Expo – è pensata per diffondere idee e novità sul mondo dell’arte a tutto tondo, quindi dalle arti figurative, al design, architettura, etc…
La prima edizione si tenne nel 1923 a Monza nel Parco della Villa Reale con l’intento di ripetersi ogni due anni e fu così fino all’ edizione del 1927 dopo cui divenne una esposizione triennale. Fino al 1930 la sede fu sempre Villa Reale.
Nel 1933 la triennale di sposta nel neo nato Palazzo dell’Arte a Milano che è stata la sede dell’esposizione fino al 1996. Dopo questa edizione, pare inspiegabilmente, non si è più tenuta alcuna altra esposizione d’arte figurativa. Arriviamo così, dopo la lunga pausa ventennale, alla edizione 21 della Triennale il cui tema sarà “Design after design”. Ma di questo ne parleremo dopo.
Qualche curiosità
Prima di partire a raccontarvi della Ventunesima Esposizione D’arte Figurativa, qualche curiosità.
Forse non sapete che il Palazzo dell’Arte in Parco Sempione fu costruito proprio per ospitare la V edizione della Triennale del 1933, incentrata sul tema dell’architettura, e fu progettato da Giovanni Muzio, architetto (nonché padre della Ca’ Brutta e della Casa dei giornalisti). A questo periodo risalgono le maggiori opere ed interventi sia all’interno che all’esterno del Palazzo.
I migliori artisti italiani tra cui Massimo Campigli, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio De Chirico, Achille Funi, coordinati da Mario Sironi intervengono all’interno del Palazzo dell’Arte con pitture murali, mosaici e opere plastiche. Mario Sironi, sul lato del parco del Palazzo realizzò il Cortile d’onore, area dedicata alle manifestazioni all’aperto e decorata con cinque archi monumentali, alle spalle dell’emisfero di Muzio in cui trovava normalmente posto l’orchestra.
All’ interno del Parco vennero realizzate quaranta costruzioni temporanee di carattere sperimentale, tra cui le case della grande Mostra dell’abitazione progettate da numerosi architetti italiani tra cui Figini e Pollini, Giuseppe Terragni, Piero Portaluppi, Pietro Lingeri, il gruppo B.B.P.R., Piero Bottoni.
Luciano Baldessarri progettò il Padiglione della Stampa, che accolse la mostra della Stampa italiana, la mostra della grafica e una mostra fotografica. Contemporaneamente di fianco al Palazzo dell’Arte venne costruita la Torre Littoria (oggi Torre Branca) progettata da Gio Ponti e Cesare Chiodi.
In questa edizione venne istituita l’Orchestra sinfonica della Triennale, che teneva concerti sia nel giardino sia nel Teatro dell’Arte, anch’esso progettato da Muzio, tra cui va ricordata la celebre serata mascagnana in onore del grande maestro. I Bagni Misteriosi di De Chirico che, oggi, possiamo finalmente riammirare, sono invece opera dell’artista per la triennale numero 15 del 1973.
“21st Century: Design after Design”
Cosa aspettarci dalla XXI edizione?
Il titolo della Ventunesima Esposizione del 2016, “21st Century: Design after Design” vuole partire dal presente, distaccarsi dal presente e guardare al futuro “per diventare qualcosa di completamente nuovo”.
Claudio De Albertis, presidente della Triennale spiega: “Design After Design vuol dire capire a che punto sia la creatività progettuale e after sta proprio nel segno di dopo e contro. Contro perché, probabilmente, c’è da chiedersi se queste nuove capacità espressive e progettuali trovino degli ostacoli nei vecchi modi di esprimere o di concretizzare un concetto. Poi, siccome siamo consapevoli che la creatività concettuale è quella che ha fatto storicamente uscire il mondo dalle crisi, forse capire dove si va a parare può essere di buon auspicio per cercare di superare questo difficile momento”
La XXI edizione della Triennale andrà in scena dal 2 aprile al 12 settembre, con mostre, spettacoli teatrali, concerti, workshop e installazioni. Coinvolte più di 40 nazioni che si distribuiranno fra la sede storica, il Palazzo dell’Arte, la Fabbrica del Vapore, il Museo Diocesano, il Museo della Scienza e l’Università Statale e, nell’hinterland, la Villa Reale di Monza e il Museo della Fotografia di Cinisello Balsamo.
L’inaugurazione al grande pubblico è prevista il 2 aprile dopo quella del giorno precedente dedicata agli addetti ai lavori. In programma una grande festa il 29 maggio per l’ inaugurazione della sede nell’area Expo, che dovrebbe ospitare una serie di mostre, un Orto Planetario e una bookroom.
I Paesi ospiti presenteranno modi diversi di intendere il tema di quest’edizione: la Germania presenterà il laboratorio didattico Hands On, la Svizzera con i suoi Meditation Spaces e la serie di eventi Cosmopolitan, il Giappone proporrà uno spettacolo di musica di corte e arti marziali e una mostra di antiche campane. L’Iran proporrà la performance di voci e musica Passage Through The World, la Grecia presenta l’installazione Sustain/Ability dai richiami mitologici. Al Padiglione Haiti, la Fondazione Francesca Rava espone due grandi opere d’arte di artisti haitiani e illustra proprio il lavoro di ricostruzione post terremoto.
Appuntamento a cui non mancare è il Festival dei Diritti Umani, in programma dal 3 all’8 maggio, e la performance teatrale Global Gay, che parla della rivoluzione gay e dei paesi in cui l’omosessualità è ancora un reato. Lo spettacolo della compagnia Dreamtime, al Teatro dell’Arte, vede danzare assieme ballerini disabili e normodotati, tramite il progetto MixAbility.
Molti altri eventi esplorano più decisamente le vie future dell’architettura, della comunicazione e del design. Tra gli appuntamenti più attesi, gli incontri di Meet the Media Guru, che durante i mesi della manifestazione organizza numerose lectures partecipative per riflettere sul tema della cultura digitale e dei suoi sviluppi futuri. Tra gli ospiti Bruce Mau, che parlerà di design e partecipazione dal basso, Mugendi K. M’Rithaa, che immaginerà il futuro del design industriale a partire dalle tendenze in atto nel continente africano, e Jonathan Woetzel, che discuterà delle trasformazioni in atto nelle megalopoli. Luigi Ferrara illustrerà le potenzialità della progettazione partecipata mentre Arjun Appadurai mostrerà come le rivoluzioni culturali possono innescare cambiamenti sociali dal basso.
Si guarderà al futuro anche attraverso i videogiochi, una nuova forma di comunicazione e, soprattutto d’arte. Se ne parlerà durante il Game Design Festival, con sede allo IULM. La mostra Game/Video Art analizza dal lato artistico e comunicativo una serie di video-installazioni realizzate da artisti internazionali dal 2007 in poi.
La Triennale sarà anche sportiva con appuntamenti dedicati. Attesissima è la Run for T, la corsa tra i sentieri di Parco Sempione, e la biciclettata notturna Velonotte, prevista per il 7 maggio, e i raduni di yoga, con saluto al sole, previsti nel cortile della Triennale.
Non ci resta che stupirci ancora!