Armani/Silos, Milano: abbiamo trascorso un bel pomeriggio alla scoperta di uno degli spazi espositivi più interessanti della città, nato dalla ristrutturazione di un magazzino per la conservazione dei cereali, risalente al 1950.
“Ho scelto di chiamarlo Silos perché lì venivano conservate le granaglie, materiale per vivere. E, così come il cibo, anche il vestire serve per vivere.” (Giorgio Armani)
Se non per vivere, il vestire – la moda – è servito e permette ancora di farci sognare, ammirando colori, linee, tagli e tessuti che rimandano anche a culture non occidentali, esotiche: una delle sezioni tematiche in cui è suddiviso il percorso espositivo si chiama, appunto, esotismi. Superato l’ingresso dell’Armani / Silos, in via Bergognone 40 a Milano, ci siamo imbattuti in un abito – Armani, un salto indietro di 40 anni, ai tempi in cui Diane Keaton ricevette l’Oscar per la sua interpretazione di Io e Annie indossando una giacca dello stilista.
Il nostro viaggio nella storia della moda è iniziato al piano terra, con la sezione Daywear dell’esposizione: abiti e accessori sono suddivisi non secondo un criterio cronologico, ma seguendo le tematiche che hanno ispirato il lavoro creativo di Re Giorgio. Nella sezione iniziale sono esposti alcuni abiti indossati da star del cinema, come il completo indossato da Richard Gere nel celebre film American Gigolo (1980). Perfino i manichini sono animati da uno soffio di creatività! ognuno è stato pensato per l’abito a cui si accompagna, e abbiamo notato un manichino con delle costole scolpite in evidenza.
Al primo piano ci si allontana dal gusto e dell’estetica occidentale, grazie alla sezione Esotismi: magie floreali, trasparenze, tocchi di rosa, blu e verde mescolati con sapienza ai neri e ai beige disegnati su lunghe tuniche, vestiti di foggia simile a caffetani africani, gonne drappeggiate.
Al secondo piano la sezione forse più emozionante, quella dei cromatismi: potrebbe sembrare paradossale, considerando che Armani è noto per il greige, tonalità in bilico tra il grigio e il sabbia terroso. In questa sezione sono protagonisti i rossi, in abbinamento al nero, i blu delle lane tuareg, il bianco dei disegni geometrici, il nero degli smoking maschili e femminili. A esaltare il legame tra Armani e il grande cinema, altri abiti indossati da star: Katie Holmes, Jodie Foster, Sharon Stone.
Il percorso espositivo si conclude, al terzo piano, con una sezione tematica dedicata alla Luce: qui predomina la sensazione di essere circondati da veri e propri gioielli, vincono le tinte tenui e le trasparenze. A questo piano è visitabile anche l’Archivio Digitale, che raccoglie i bozzetti degli abiti e le foto delle sfilate e delle campagne pubblicitarie iconiche, oltre a video di sfilata e di backstage. Una sala cinema viene utilizzata periodicamente per proiezioni di lungometraggi che hanno tra gli altri protagonisti proprio gli abiti del Maestro!
All’interno di Armani/Silos sono presenti anche un gift shop e una caffetteria, entrambi al piano terra. Apertura al pubblico: mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00. Il biglietto intero costa 12€ e non include l’audioguida (3€, da acquistare separatamente). Biglietto ridotto per studenti: 8.40€. Ulteriori informazioni su www.armanisilos.com
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Ha rivoluzionato il nostro modo di vestire e di pensare la moda. Giorgio Armani non è solo pura creatività: classe 1934, imprenditore appassionato con l’occhio sempre fisso sul futuro, Armani è uno degli ambasciatori dello stile italiano nel mondo. Nel libro “I cretini non sono mai eleganti: Giorgio Armani in parole sue” Paola Pollo, firma del Corriere delia Sera e profonda conoscitrice del mondo della moda, ritrae l’Armani uomo, stilista e imprenditore attraverso i pensieri, le dichiarazioni, le battute di una lunga e inimitabile carriera.
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Paolo Vanadia