Interno del Duomo di Milano: statue, meridiana e descrizione delle opere presenti
Cosa vedere a Milano? Dopo aver visitato e scoperto dettagli e particolarità dell’esterno del Duomo, continuiamo la nostra storia passeggiando all’interno della Cattedrale.
L’interno del Duomo, quanto l’esterno, è davvero spettacolare oltre che ricco di moltissimi elementi, dalle statue ai quadri e ai mille tesori in esso conservati.
Sommario di questo articolo
- Napoleone Bonaparte e l’incoronazione in Cattedrale
- Le vetrate che si illuminano
- La Meridiana: fra sacro e profano
- L’antico rito della Nivola e l’ascensore del Duomo
- La statua di San Bartolomeo
- Visite guidate, prenotazioni e biglietti
Napoleone Bonaparte e l’incoronazione in Cattedrale
Non dimentichiamo che l’interno del Duomo è stato il teatro di una delle incoronazioni più spettacolari della storia.
Fu qui, infatti che il 26 maggio 1805 Napoleone Bonaparte, già Imperatore dei Francesi, si incoronò Re d’Italia ponendosi sul capo la corona ferrea dei re Longobardi pronunciando la storica e famosa frase Dio me l’ha data, guai a chi la tocca.
Torniamo per un attimo all’esterno del Duomo per una piccola curiosità sui rapporti fra Napoleone ed il Duomo. Si racconta che prima della sua autoincoronazione, visto che i lavori di definizione della facciata del Duomo andavano piuttosto a rilento, Napoleone promise ai milanesi di definire la facciata in brevissimo tempo e che la Francia avrebbe sostenuto tutta la spesa.
Nel frattempo, perché non si perdesse tempo, la Fabbrica avrebbe anticipato la spesa vendendo tutti i suoi beni immobili.
La Fabbrica vanta, ancora oggi, un credito nei confronti di Napoleone ma, in compenso, in sette anni la facciata fu terminata.
Ovviamente Napoleone volle una statua a ricordo della sua opera. La statua a Napoleone non c’è ma vi è una dedicata a San Neopolus d’Alessandria, diventato nell’era napoleonica San Napoleone… va bene, questa storia ve la raccontiamo!
San Napoleone non esiste. E’, in realtà, un santo che appartiene più alla storia politica che a quella agiografica. Infatti Napoleone volle che fosse trovato un Santo per il suo nome (Napoleone era un nome senza onomastico!).
Così, nel 1805, il cardinale Caprara, consultando il Martirologio romano (un libro liturgico che contiene i calendari liturgici) trovò il santo martire Neopolus d’Alessandria che, per assonanza, poteva avvicinarsi al nome Napoleone.
Così nacque San Napoleone che fu festeggiato, anziché il 2 maggio come da calendario liturgico, il 15 agosto, giorno di nascita di Napoleone (la festa fu abolita da Re Luigi XVIII).
Ritorniamo a noi e all’esplorazione dell’interno del Duomo: proveremo a soffermarci su alcuni elementi davvero particolari che hanno colpito la nostra curiosità.
Le vetrate che si illuminano
Prima di tutto, se ci soffermiamo un momento con naso all’insù, è impossibile non notare le vetrate.
Bellissime ed imponenti. Le più antiche risalgono al XV secolo e furono disegnate e realizzate da artisti quali Cristoforo de Mottis, Stefano da Pandino, Niccolò da Varallo, Giuseppe Arcimboldo, Pellegrino Tibaldi e Giovanni Battista Bertini.
Forse non tutti sanno che il Duomo è la prima Cattedrale al mondo con le vetrate illuminate dall’interno, grazie a 68 lampade a basso impatto ambientale.
Questa rarità è stata resa possibile grazie al progetto realizzato nell’ambito del concorso internazionale LED, il Festival Internazionale della Luce.
Le vetrate furono illuminate per la prima volta nel 2013, nel periodo in cui cadeva la festa dell’Immacolata e per tutto il periodo natalizio.
Da allora l’iniziativa è ripetuta, in modo permanente, e sempre dopo la chiusura del Duomo ad ogni festa religiosa e nei week end.
La Meridiana: fra sacro e profano
Di particolare interesse e bellezza è la Meridiana che possiamo osservare sul pavimento entrando in Cattedrale, nella zona parallela alla facciata rivolta ad ovest.
E’ una lunga linea orizzontale di ottone incassata nel pavimento che percorre la struttura da sud a nord intervallata ai bordi da tutti i segni dello Zodiaco.
Oggi non è più funzionante a causa dell’illuminazione artificiale ma, un tempo, era utilizzata per individuare il mezzogiorno. Come era possibile determinare l’ora esatta?
Sulla parete a sud vi è un foro circolare, l’Oculus, che a mezzodì è attraversato dai raggi solari che si proiettano sulla striscia del pavimento.
Inoltre, a seconda del periodo dell’anno, i raggi stessi passano accanto ai diversi segni dello zodiaco.
A costruire la Meridiana furono, nel 1786, gli abati astronomi dell’Osservatorio di Brera, Giovanni Angelo De Cesaris e Guido Francesco Reggio, su ordine del Regio Imperiale Consiglio di Governo firmato da Cesare Beccaria.
Fu restaurata più volte e modificata nell’ 827 in seguito al rifacimento del pavimento del Duomo.
La Meridiana fu fatta realizzare perché fosse indicato esattamente il mezzogiorno poiché in quel periodo furono abolite le ore italiche, ossia il giorno di 24 ore con inizio al tramonto del Sole, e fu imposto l’uso degli orologi pubblici alla francese ossia il giorno di 12 ore più 12 basato sul Mezzogiorno astronomico locale.
Si racconta che l’avvento del Mezzodì fosse comunicato dal Duomo, tramite un alfiere, alla torre del Palazzo della Ragione di Via Mercanti, che avvisava un artigliere, posto al Castello Sforzesco, che l’annunciava con un colpo di cannone.
Più curiosa è, invece, la presenza dei segni zodiacali fra cui spicca il Capricorno (è sulla parete della navata sinistra).
Per alcuni la sua presenza simboleggia l’unione fra paganesimo e cristianesimo: il capricorno è il segno presente durante il solstizio d’inverno celebrato nei riti pagani e che cade pochi giorni prima la nascita di Cristo.
Le fattezze del capricorno, inoltre, ne offrono un’altra lettura. Infatti, la sua figura un po’ pesce un po’ capro, sono associate, rispettivamente, all’acqua e al fuoco il cui simbolo è un triangolo che, per l’acqua è rovesciato.
Messi insieme formano la stella di David oppure, secondo una lettura esoterica, i vertici della stella rappresenterebbero i pianeti con al centro il sole e quindi Cristo.
Di certo, non dobbiamo stupirci di queste letture fra il sacro ed il profano… non scordiamoci, infatti, che la sua costruzione fu voluta dal diavolo!
L’antico rito della Nivola e l’ascensore del Duomo
Un rito antico è celebrato da secoli all’interno della Cattedrale: è il rito della Nivola celebrato ogni anno il 14 settembre dal 1500.
La Nivola è sostanzialmente un rudimentale ascensore, ora azionato elettricamente, un tempo mosso da un sistema di funi.
La struttura a forma di cesto, sulla quale sono dipinti degli angeli e nuvole, permette al Vescovo di Milano di raggiungere la volta dell’abside dove si trova un reliquiario che al suo interno custodisce uno dei Santi chiodi della crocifissione di Gesù Cristo.
Si racconta che il chiodo venne rinvenuto da Sant’Ambrogio in una bottega artigiana dove un fabbro cercava di piegare col ferro arroventato un chiodo ma senza riuscirci.
Ambrogio concluse che, con certezza, quel chiodo non poteva che essere un chiodo della croce di Gesù.
La statua di San Bartolomeo
Fra le tantissime opere e capolavori presenti in Duomo, ne abbiamo scelta una sola perché è davvero unica nel suo genere ed è davvero raccapricciante.
Si tratta della statua di San Bartolomeo, opera dello scultore Marco D’Agrate: raffigura San Bartolomeo completamente scorticato che indossa sulle spalle la sua pelle.
Sicuramente la rappresentazione è legata al suo martirio: si racconta infatti che Bartolomeo, discepolo di Gesù, giunto in Armenia riuscì a convertire molta parte della popolazione.
I sacerdoti del Regno, invidiosi del suo successo, ne ordinarono la morte. Venne prima scorticato vivo e poi decapitato.
In origine la statua era posta all’esterno del Duomo, ma la sua vista era davvero troppo forte per cui fu deciso di portarla all’interno!
Il Duomo è certamente il luogo più visitato di Milano e su cui troverete numerosissime informazioni. Speriamo che il nostro piccolo racconto vi abbia ancor più incuriosito!
Giulia Minenna
Visite guidate, prenotazioni e biglietti
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Vuoi assistere ad una messa in Cattedrale? Il Duomo, come Chiesa Cattedrale dell’Arcidiocesi di Milano, accoglie tutti coloro che desiderano entrarvi per pregare e partecipare alle celebrazioni, osservando le disposizioni vigenti in materia di prevenzione Covid-19.
Gli orari delle celebrazioni eucaristiche possono subire variazioni: visita il sito www.duomomilano.it per informazioni aggiornate.
Se arrivi in auto, può esserti utile sapere che non ci sono parcheggi gratuiti vicino al Duomo di Milano: esistono invece diversi parcheggi a pagamento dove poter lasciare la propria auto e muoversi poi a piedi o con i mezzi pubblici.
I parcheggi più vicini al centro si trovano in Corso Monforte, Piazza Diaz, Corso Vittorio Emanuele, Via Conservatorio e Piazza San Babila.
In termini di distanza, i parcheggi più vicini al Duomo sono:
- il Parcheggio Rinascente Duomo
- il Parcheggio Duomo Parking
- l’Autosilos Diaz