Milano da scoprire: tra le capitali dell’architettura contemporanea
Se Roma è considerata la Capitale storica italiana, oltre che quella istituzionale, Milano viene dai più considerata come il centro di riferimento socioculturale del nostro Paese, pagando rispetto a Roma un certo gap in termini di presenze artistiche ed architettoniche per varie ragioni storiche che (non ultimi i pesanti bombardamenti a cui fu sottoposta nel corso della Seconda Guerra Mondiale) hanno fortemente limitato l’eredità del periodo medievale e rinascimentale, ma in compenso hanno fatto in modo che all’interno di questa città si potessero creare quegli spazi occupati poi dall’architettura contemporanea, di cui Milano viene invece riconosciuta in assoluto una delle capitali mondiali.
Questo riconoscimento è stato nel corso del 2012 certificato da una grande opera editoriale, edita dalle case editrici Hachette Fascicoli e dal Sole 24ore, che va sotto il nome di “Le capitali della architettura contemporanea” (link) e che propone in una collana di circa 50 volumi, tutto il meglio delle creazioni artistiche degli ultimi 200 anni passando per le grandi città in cui questi sviluppi hanno trovato luce come ad esempio Londra, Tokyo, Parigi, Dubai ed anche la stessa Milano.
Milano che in quanto a design vanta un primato italiano anche rispetto alle tematiche della moda. È qui infatti che due volte l’anno si tiene la kermesse più importante in Italia dedicata all’alta moda (La settimana della moda), dove il pubblico di tutto il mondo incontra da vicino le grandi firme. Non è un caso infatti che molti turisti decidono di visitare la città sia per le sue bellezze architettoniche che per la possibilità acquistare in anteprima le creazioni dei i brand più famosi; come non è un caso nemmeno che uno tra gli e-commerce dedicati alla moda più conosciuti in Europa come zalando.it, in occasione del Fuorisalone dello scorso anno, abbia deciso di aprire un temporary store e di “calarsi nel mondo reale” proprio in questa città.
Ma quali sono i segni più evidenti della presenza dell’architettura e dell’arte contemporanea in genere a Milano? Pensi a quanto di più evidente ed artistico c’è in questa città e subito ti viene in mente il Palazzo Pirelli, volgarmente noto come il Pirellone, oggi sede della Regione Lombardia, e che nonostante il suo aspetto moderno vive in realtà il suo settimo decennio di vita essendo stato progettato nel 1950 sotto l’egida dell’architetto Gio Ponti, supportato per l’occasione anche da altre maestranze di fama internazionale dell’architettura come Alberto Rosselli e Pier Luigi Nervi.
Ma il Pirellone è solo la prima tappa (non foss’altro per motivi logistici visto che è situato affianco alla Stazione Centrale) di un ipotetico tour tra le eccellenze architettoniche di stampo moderno presenti a Milano.
Un tour in cui, ad esempio, non può mancare l’ultima chicca aggiunta solo 10 anni fa al patrimonio architettonico di questa città. Si tratta della Vela di Fuksas, uno straordinario complesso di circa 530 mila metri quadrati situato là dove un tempo sorgeva l’ex raffineria Agip di Rho-Pero. Una grande copertura di vetro che collega due poli della Nuova Fiera di Milano e che rappresenta l’asse centrale dei percorsi pedonali sviluppandosi su due livelli.
Simbolo di innovazione ed ecosostenibilità, la struttura larga circa 30 metri e lunga quasi un chilometro, è stata realizzata introducendo soluzioni tecnologiche atte a garantire un notevole risparmio energetico attraverso fonti rinnovabili alternative e una riduzione dell’inquinamento dell’aria grazie all’utilizzo di una speciale verniciatura in grado di “assorbire” le emissioni prodotte dalle macchine. Il punto focale è rappresentato da un grande “vulcano” centrale di vetro al di sotto del quale si sviluppa il Centro Servizi, da qui si diramano poi gli 8 padiglioni costituiti da sale congressi, spazi commerciali, uffici e strutture alberghiere.
Oltre che per la sua evidente bellezza opere come la Vela di Fuksas si apprezzano per la loro dimensione di intervento in grado di andare a rivalutare vecchie zone industriali altrimenti abbandonate per trasformarle al contrario in aree di pregio artistico ed urbano.
Quartieri che hanno vissuto percorsi di rivalutazione urbana simili a quello vissuto dall’ex raffineria, sono quelli dell’area di Metanopoli a San Donato Milanese, o il QT8 che porta la firma d Piero Bottoni o ancora la nuova sede della Mondadori realizzata da Oscar Niemeyer, così bella da essere diventata un simbolo grafico della stessa azienda oltre che un simbolo artistico con i suoi alti archi affacciati su un ammaliante sistema di stagni e giardini.
Per chi infine volesse approfondire le tematiche dell’arte contemporanea nel capoluogo meneghino si consiglia una visita il Palazzo dell’Arte, laddove è storicamente ospitata la Triennale di Milano, uno spazio di raccolta artistica di interesse nazionale dove oltre a poter godere di mostre vengono di frequente organizzati anche convegni ed eventi che non parlano solo di arte ma anche di musica, cultura e cinema.
Federica Gori