Torniamo a parlarvi del
Teatro Sala Fontana, che metterà in scena, dal 15 gennaio al 2 febbraio, lo spettacolo
L’uomo, la bestia e la virtù di
Luigi Pirandello, con la regia di Monica Conti.
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Teatro Sala Fontana di Milano: dal 15 gennaio
va in scena la commedia di Luigi Pirandello
L’uomo, la bestia e la virtù |
Con L’uomo, la bestia e la virtù prosegue il lavoro di Monica Conti su Luigi Pirandello iniziato nel 2006 con L’Innesto – commedia rappresentata pochissimo e quasi sconosciuta – portato in scena, dopo un lungo laboratorio a Ivrea, nel 2007 al Teatro India di Roma.
Composta nel 1919, e derivata dalla novella Richiamo d’obbligo delle Novelle per un anno, la commedia L’uomo, la bestia e la virtù fu rappresentata la prima volta a Milano dalla compagnia di Antonio Gandusio.
Scriveva Pirandello a Gandusio il 22 febbraio 1919, poco dopo avergli spedito la commedia: “Ella avrà certamente notato il riposto senso di essa, pieno d’amarezza beffarda, che la fa una delle più feroci satire contro l’umanità e i suoi astratti valori. La comicità esteriore della favola non è che la maschera grottescamente arguta di questa amarezza: l’avrei voluta anche, se non avessi temuto d’offender troppo il pubblico e gli attori che debbon recitare le parti, più sguajata, per una superiore coerenza estetica. Deve avere per forza una faccia di buffoneria salace, spinta fin quasi alla sconcezza, vorrei dire una faccia da baldracca, questa commedia ove l’umanità è beffata così amaramente e ferocemente nei suoi valori morali. L’espressione di questo senso riposto culmina chiara, lampante, nella scena del secondo atto, in cui l’uomo, cioè il signor Paolino, trucca la signora Perella, cioè la Virtù, come una baldracca appunto. Perché questo senso riesca esplicito, tutta l’impostazione delle singole scene (…) dev’essere caricaturale, per modo che la commedia appaja veramente un apologo (…)”.
Si tratta insomma di una commedia molto particolare all’interno dell’opera teatrale pirandelliana, una farsa tragica che irride i falsi valori morali e religiosi di una umanità ipocrita.
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L’uomo, la bestia e la virtù di Pirandello al Sala Fontana di Milano |
Il trasparente signor Paolino, professore privato, è l’uomo e ha una doppia vita: è un rispettabile professore privato e amante della signora Perella (la virtù) moglie trascurata del Capitano Perella (la bestia), marito assente e disinteressato ad avere qualsiasi tipo di rapporto con la moglie.
La tresca potrebbe durare a lungo e indisturbata ma, inaspettatamente, la signora Perella rimane incinta del professor Paolino. Il professore è costretto dunque ad adoperarsi per gettare la sua amante fra le braccia del marito, studiando tutti i possibili espedienti.
Il caso è drammatico, perché il Capitano Perella si fermerà in casa una sola notte e poi resterà lontano almeno altri due mesi. Paolino farà preparare allora torte afrodisiache, suggerirà alla signora Perella di mettere in mostra “i tesori” di grazia e bellezza tenuti “gelosamente e santamente” custoditi e la truccherà addirittura da “baldracca” per attizzare nuovamente il marito restio agli obblighi coniugali e far passare suo figlio per figlio legittimo del Capitano Perella e della moglie.Segnaliamo che lo spettacolo è inserito nel carnet Invito a Teatro (maggiori informazioni sono disponibili al link www.provincia.milano.it/cultura/progetti/invito_a_teatro/index.html).
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L’uomo, la bestia e la virtù in scena dal 15/1/2014 al Sala Fontana di Milano |
DOVE | QUANDO
Teatro Sala Fontana, Via Gian Antonio Boltraffio, 21, Milano (vicinanze MM3 Zara)
Dal 15 gennaio al 2 febbraio 2014, dal martedì al sabato alle 20.30, domenica alle 16.00
COSTI
Promo 2×1
Assistete allo spettacolo in due, pagando un solo biglietto!
Costo per due: 16€ (invece di 32€)
L’offerta è valida solo per i lettori di Eventiatmilano e per lo spettacolo ”L’uomo, la bestia e la virtù”. Per usufruire della promozione è sufficiente prenotare scrivendo a stampa.fontana@elsinor.net specificando che siete lettori di Eventiatmilano.
INFO
www.teatrofontana.it | 02.69015733 | fontana.teatro@elsinor.net
MAPPA
NOTE – MONICA CONTI
Monica Conti si diploma in regia alla “Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi” di Milano e in pianoforte al Conservatorio di Brescia. Dal 1986, per dieci anni, lavora come attrice diretta da alcuni tra i maggiori registi italiani. Il debutto come regista avviene nel 1989 con Faust. Un travestimento di Edoardo Sanguineti, prodotto dal Centro Teatrale Bresciano.
Dal 1996 si dedica prevalentemente alla regia cominciando un lungo periodo di sperimentazione con teatri come L’Out Off e il Franco Parenti di Milano, il Fabbricone di Prato e il Centro Teatrale Bresciano. Fra le tante regie firma: Aprile a Parigi di John Godberg, Edmenegarda di Giovanni Prati, Stretta sorveglianza di Jean Genet, La mite personale elaborazione drammaturgica dalla novella di Dostoevskij, L’ultimo nastro di Krapp di Beckett, Voltati, parlami di Alberto Moravia, La donna di pietra di cui è anche autrice, ispirato a Emily Dickinson, Sottotenente Gustl di Schnitzler, Minetti di Thomas Bernhard con Gianrico Tedeschi.
Nel 2001 per questi ultimi tre lavori le viene conferito il Premio Hystrio alla regia.
Nel 2000 il debutto alla regia lirica con l’opera dodecafonica Barrabas di Camillo Togni presentata in prima internazionale e Il mito di Caino di Franco Margola.
Fra gli ultimi lavori si ricorda Sei personaggi in cerca di autore di Pirandello, rappresentato Tempio di Apollo di Siracusa con i giovani attori dell’Accademia del Dramma Antico.
E’ stata docente al corso di alta specializzazione per attori dell’ERT diretto da massimo Castri, alla Scuola Civica di Arte Drammatica di Milano e all’Accademia del Dramma Antico di Siracusa.