Le ricerche di Rita Levi Montalcini sul NGF sono ancora di grande attualità e vengono studiate in tutto il mondo nella prospettiva di trovare terapie per le malattie neurodegenerative.
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La possibilità di colorare i singoli neuroni è la base di tutta la moderna ricerca nel campo delle neuroscienze. A scoprire la prima tecnica di colorazione dei neuroni è stato un italiano,Camillo Golgi che fu anche uno dei primi assessori alla salute a Pavia nell’Italia appena unificata. A lui, nel centocinquantenario dell’Unità d’Italia è dedicato il BrainForum “Il colore del pensiero”.Dopo il grande successo della prima edizione svoltasi a Roma l’anno scorso, il BrainForum arriva a Milano. Il 4 e il 5 aprile alcuni tra i massimi neuroscienziati al mondo, provenienti dalle più prestigiose università nazionali e internazionali, si riuniranno per fare il punto sulle ultime frontiere della ricerca sul cervello. BrainForum 2011, “il colore del pensiero” è dedicato a due premi Nobel italiani: Rita Levi Montalcini, ispiratrice del BrainForum fin dalla prima edizione, e Camillo Golgi, il grande scienziato, primo premio Nobel italiano nel 1906, che scoprì il sistema di colorazione dei neuroni. Da questa scoperta è stato sviluppato a Harvard un sofisticatissimo sistema di colorazione, detto Brainbow, che consente di ottenere immagini straordinarie dei circuiti neuronali e delle sinapsi in un arcobaleno di tonalità. “Siamo di fronte a una vera e propri rivoluzione nella conoscenza del cervello.” spiega Viviana Kasam, ideatrice del BrainForum e presidente dell’Associazione BrainCircleltalia: “E’ importante che tutti, non solo gli addetti ai lavori, siano informati di ciò che sta succedendo, perché il cervello è ciò che ci rende uomini, e la possibilità di tenerlo in forma ed espanderne le capacità, e di curare le malattie neurodegenerative, è alla base del nostro benessere”.
Il convegno è articolato in due giornate: il 4 aprile al Piccolo Teatro una giornata di divulgazione scientifica sulle nuove frontiere della ricerca sul cervello, durante la quale si parlerà della relazione tra cervello e creatività, memoria e linguaggio e del rapporto tra intelligenza umana e computer. La seconda giornata, organizzata presso l’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele, affronterà il tema “Il pensiero grigio: l’Alzheimer”. Al mattino è previsto symposium scientifico internazionale dedicato allo stato delle ricerca sulla malattia che affligge 24 milioni di persone al mondo, che raddoppieranno nel 2020, mentre nel pomeriggio avrà luogo una tavola rotonda divulgativa per discutere delle nuove speranze di terapia, dei modelli internazionali di assistenza e del problema socioeconomico che la crescita esponenziale della malattia sta generando in tutto il mondo. Per Giancarlo Comi, Direttore Scientifico dell’Istituto di Neurologia Sperimentale (INSpe): “Tra le malattie neurodegenerative la malattia di Alzheimer ha un ruolo particolare sia per l’elevata frequenza, sia per gli effetti devastanti non solo sulla vita della persona che ne è affetta, ma anche all’interno del suo ambito familiare. Una miglior comprensione dei meccanismi molecolari che caratterizzano la malattia, ha aperto la strada a nuove possibilità terapeutiche che si basano su di un intervento precoce oggi possibile anche per miglioramenti nell’ambito diagnostico dovuti ai potenti sviluppi delle tecniche di neuroimaging.”