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Organizzata in collaborazione con l’Associazione Regionale Pugliesi di Milano, una rassegna dedicata alla regione che, soprattutto in questi ultimi anni, ha saputo proporsi come una delle più vitali e dinamiche del nostro paese, luogo di fermento culturale e laboratorio sociale che senza rinunciare alle proprie tradizioni e alla propria storia, e quindi difendendo sempre la propria forte identità, è riuscita a interpretare le tendenze più contemporanee, a intercettare “l’aria del tempo”. E questa vitalità ha coinvolto anche il cinema, come dimostrano i molti film più o meno recentemente realizzati da registi pugliesi o girati, anche grazie al lavoro dell’attivissima Apulia Film Commission, in quello splendido territorio così ricco di bellezze artistiche e naturali. Il programma che qui presentiamo si articola in dieci film, alcuni certo già noti (fra questi segnaliamo il magnificoNostra signora dei Turchi di Carmelo Bene), altri poco visti nonostante la loro indiscutibile qualità, e un paio di inediti per Milano. Ci riferiamo a Bell’Epokér di Nico Cirasola, uno degli autori pugliesi più originali del nostro panorama e al documentario Milanesi del Tacco, realizzato per la Rai da Felice Pesoli. In particolare quest’ultimo film ci sembra davvero interessante, soprattutto per Milano, visto che si tratta di una bellissima ricostruzione attraverso immagini d’archivio e interviste della storia dell’immigrazione dalla Puglia verso il capoluogo lombardo. Oggi, a Milano, non solo la comunità pugliese è di gran lunga la più numerosa, ma in assoluto una larga parte dei “milanesi” sono pugliesi o quantomeno in Puglia hanno le loro origini. Il documentario, nel condurci alla scoperta di questa realtà, riesce anche a mettere in evidenza come molti di questi immigrati arrivati al Nord in cerca di fortuna siano riusciti non solo a integrarsi perfettamente nel territorio lombardo, ma abbiano saputo farsi valere fino a conquistare posti di assoluto rilievo in campo politico, economico e artistico.
Giovedì 30 Dicembre 2010, dalle 18.00>> Sangue vivo
R.: Edoardo Winspeare.
Sc.: Edoardo Winspeare, Giorgia Cecere. Musiche: Officina Zoè.
Int.: Pino Zimba, Lamberto Probo, Claudio Giangreco, Alessandro Valenti, Ivan Verardo.
Italia, 2000, col., 95’
Il film racconta il conflitto tra due fratelli: Pino, contrabbandiere, e Donato, musicista senza lavoro. Pino ha litigato col fratello a causa della morte del padre e coltiva il sogno di mettere a frutto il talento musicale suo e di Donato, ma la realtà del Salento è dura e costringe Pino a diventare contrabbandiere, col rischio di pestare i piedi alla mafia.
Domenica 2 Gennaio 2011, dalle 18.00>> La capagira
R.: Alessandro Piva.
Sc.: Andrea Piva.
Int.: Dante Marmone, Paolo Sassanelli, Dino Abbrescia, Mommo Mancini, Mino Barbarese.
Italia, 2000, col., 70’.
Due corrieri della droga di mezza tacca non riescono a recuperare una preziosa partita di merce. Il loro boss non la prende bene, anche perché deve rifornire una sala giochi che funziona da centro di spaccio e il cui gestore è a sua volta pressato da tossici, poliziotti e altri loschi figuri.
Domenica 2 Gennaio 2011, a seguire>> Milanesi del Tacco
R., sc. e ricerche d’archivio: Felice Pesoli.
Mont.: Roberto de Bonis.
Intervistati: Dino Abbascià, Piero Colaprico, Nichi Vendola, Bruno Perini, Enzo Jannacci, Riccardo De Corato.
Italia, 2008, col., 50’.
Numerosi personaggi della cultura e dello spettacolo divenuti simboli della “milanesità” sono in realtà originari della Puglia. Da Celentano e Abatantuono a Jannacci, al maestro Muti e al vicesindaco Riccardo De Corato. E poi ci sono coloro che sono arrivati da “terroni” nella città del nord e lì si sono fatti strada e che raccontano aneddoti ed emozioni, dalle iniziali difficoltà alle successive soddisfazioni. Le vite degli immigrati pugliesi, spesso innamorati della città che li ha adottati, formano una vera e propria identità collettiva. Milano ha infatti rappresentato per molti emigranti meridionali una possibilità di lavoro ma anche il miraggio della modernità. È quella stessa Milano piena di vetrine e di insegne luminose che Alain Delon guarda attraverso il vetro del tram nel film di Luchino Visconti Rocco e i suoi fratelli (1960), e che Enzo Jannacci racconta in una sua canzone autobiografica: «Le parole di quella canzonetta vengono fuori dal desiderio di raccontare quanto mio padre vedeva da piccolo, un ragazzino che dal tram guardava le grandi case e sognava…».
Sabato 1 Gennaio 2011, dalle 15.00>> Mio cognato
R.: Alessandro Piva.
Sc.: A. Piva, Andrea Piva, Salvatore De Mola.
Int.: Sergio Rubini, Luigi Lo Cascio, Mariangela Arcieri, Gigi Angelillo. Italia, 2003, col., 90’.
In una Bari livida, periferica e minacciosa la storia di Toni e Vito, cognati e molto diversi fra loro. Scafato e intrallazzatore il primo, mite e goffo il secondo. La loro “notte brava” alla ricerca dell’auto rubata a Vito avrà una tragica conclusione.